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Alis: logistica e intermodalità carte vincenti per lo sviluppo
Entro il 2030 il 30% delle merci che percorre più di 300 km dovrà viaggiare per ferrovia o via mare e nel 2050 si dovrà arrivare al 50%. In questo quadro si inseriscono le misure marebonus e ferrobonus
(AGRA) – Logistica e intermodalità sono le carte vincenti per lo sviluppo del Paese, in particolare del Mezzogiorno. Su questo tema si è soffermato il presidente dell’Alis, Guido Grimaldi, nel corso della prima assemblea dell’Associazione Logistica della Intermodalità Sostenibile tenutasi il 14 novembre scorso all’Auditorium di Roma alla presenza di 3.000 delegati e invitati. Giustamente soddisfatto dei risultati raggiunti in poco più di un anno di attività il presidente Grimaldi che nella sua relazione ha ricordato che l’Alis è riuscita ad aggregare 1.300 aziende con 140.000 lavoratori, 93.000 mezzi e 2.700 collegamenti marittimi.
Grimaldi ha annunciato i quattro obiettivi prioritari dell’Associazione: internazionalizzazione delle imprese di trasporto, favorire la continuità territoriale con le grandi isole, sviluppo del Mezzogiorno, riduzione delle emissioni di Co2. A differenza di altri Paesi l’Italia ha un tesoro, il suo mare, che offre possibilità di cabotaggio per il trasporto delle merci in forma più efficiente, sicura e meno inquinante. E ricadute positive con lo sviluppo dell’intermodalità arrivano anche per il turismo: liberare strade e autostrade dai mezzi pesanti facilita i trasporti dei mezzi privati e soprattutto contribuisce a diminuire gli incidenti. Nell’ultimo anno, ha ricordato Guido Grimaldi nella sua relazione, sono stati trasportati via mare sulle direttrici adriatica e tirrenica 50.000 camion con 1,5 milioni di tonnellate di merci sottratte alla strada. Se si mettessero in fila i 50.000 camion imbarcati nell’ultimo anno si realizzerebbe una fila in autostrada di 825 km. Anche grazie a questo il numero di incidenti che coinvolgono mezzi pesanti sulle autostrade si è ridotto del 37,2%. L’obiettivo è quadruplicare gli imbarchi arrivando a 200.000 camion trasportati via mare. L’autotrasporto per essere competitivo deve operare sul corto e medio raggio. La situazione di partenza in Italia vede oltre due terzi del trasporto merci terrestre su gomma mentre su strada viaggia il 92% dei passeggeri. Questo squilibrio è responsabile per il 30% delle emissioni Co2 prodotte ogni anno in Italia. D’altra parte le scelte non sono più rinviabili. L’Europa è stata molto chiara: entro il 2030 il 30% delle merci che percorre più di 300 km dovrà viaggiare per ferrovia o via mare e nel 2050 si dovrà arrivare al 50%. In questo quadro le misure incentivanti marebonus e ferrobonus arrivate finalmente alla fase operativa sono importanti non solo per il settore ma per il Paese.
Dopo la relazione del presidente si è tenuta una tavola rotonda sul tema “Il ruolo del trasporto sostenibile per il rilancio del Sistema Paese”, moderata da Bruno Vespa, che ha visto alternarsi negli interventi quali relatori: il Capo di gabinetto del Ministero dello Sviluppo Economico Ernesto Somma; Gabriele Toccafondi, sottosegretario al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca; Barbara Degani, sottosegretario al Ministero dell’Ambiente; Mario Mattioli, presidente di Confitarma; Bernardo Mattarella, amministratore delegato della Banca del Mezzogiorno – Medio Credito Centrale; Roberto Nardella, presidente di Confimea, la Confederazione Italiana dell’Impresa.
L’Assemblea generale dell’Alis è stata anche l’occasione per presentare Confalis alla folta rappresentanza imprenditoriale intervenuta. Nata dalla sinergia tra Alis e Federazione Imprese, è una nuova realtà creata per rispondere alle esigenze delle imprese di essere maggiormente rappresentate e cogliere i benefici dell’intermodalità, a prescindere dal settore di appartenenza. Confalis – che rappresenta ad oggi 33.000 aziende per un numero complessivo di 320.000 addetti – aggrega le Associazioni e le Federazioni che hanno più a cuore il benessere dell’impresa italiana, rispettandone e valorizzandone nello stesso tempo l’autonomia.
Alis è infatti una forma di associazionismo innovativo che, nella condivisione di obiettivi comuni dei diversi soggetti, pone comunque al centro del proprio programma l’imprenditore e il suo lavoro.
Il suo primo anno di attività è stato finalizzato innanzitutto alla promozione della sostenibilità, sempre più attuale e urgente. Lo sviluppo dell’intermodalità sostenibile infatti è un obiettivo ambizioso che l’Alis persegue non solo tramite il suo ruolo politico-associativo, ma anche grazie ai singoli processi decisionali che gli associati – condividendo i princìpi ispiratori – pongono in essere quotidianamente nelle scelte strategiche delle loro imprese.
La riduzione dell’impatto ambientale provocato dal trasporto delle merci via terra, e quindi la combinazione di diverse modalità di trasporto – dall’autotrasporto ai collegamenti ferroviari e marittimi – consente infatti il controllo delle emissioni di Co2 e di polveri sottili inquinanti, con una significativa diminuzione stimabile tra il 40% e il 60%. Le aziende che hanno deciso di far parte di Alis dimostrano da tempo quanto hanno a cuore questa tematica. Oggi infatti gli associati, avvalendosi di servizi marittimi offerti con navi di nuova generazione, contribuiscono ad una forte riduzione delle emissioni di Co2, così come altre imprese associate, attraverso investimenti in nuovi trattori ad Lng ed in futuro in camion elettrici, abbatteranno ulteriormente tali emissioni.
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