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Ercole Olivario 2018: in gara 237 etichette di oli extravergine di oliva
Premiazione il 7 aprile a Perugia. Per la campagna olearia 2017/18 si stimano 370mila tonnellate, quasi il doppio rispetto all’annata precedente. ma comunque al di sotto delle aspettative
(AGRA) – Gli oli extravergine di oliva di qualità ottenuti da sole olive italiane sono il frutto di un settore che conta oltre 1 milione di ettari di superficie, 825mila aziende e circa 1 milione di addetti impegnati a vario titolo nella filiera, per una produzione che nella campagna olearia 2017/18, secondo le previsioni, dovrebbe arrivare a 370mila tonnellate, quasi il doppio rispetto all’ultima campagna, ma comunque al di sotto delle aspettative di piena carica auspicata alla vigilia della fioritura, dopo un inverno e una primavera che già avevano ridimensionato le attese.
Alle eccellenze olivicole italiane è dedicato il concorso nazionale Ercole Olivario, che quest’anno giunge alla XXVI edizione e cresce sul fronte delle etichette iscritte (237 da 17 regioni) e si prepara a ospitare una delegazione di giornalisti/blogger russi per la cerimonia di premiazione, in programma sabato 7 aprile nell’aula magna dell’Università per Stranieri di Perugia.
“Anche quest’anno – ha dichiarato Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di Commercio di Perugia – l’appuntamento di Ercole Olivario testimonia la grande qualità dell’olivicoltura italiana, un patrimonio straordinario che si regge su una biodiversità unica al mondo e su ben 46 denominazioni Dop e Igp riconosciute dall’Unione europea. Ma allo stesso tempo, la competizione fotografa il grande rinnovamento che in questi ultimi anni sta caratterizzando il settore, sempre più a dimensione di giovani e non più solo appannaggio delle regioni blasonate. Se da una parte i protagonisti di questo “Rinascimento” dell’olio extravergine d’oliva italiano sono proprio i giovani olivicoltori, preparati, con un percorso di studi alle spalle e sempre più desiderosi di investire in agricoltura per valorizzare cultivar autoctone e sviluppo tecnologico, dall’altra sono in aumento i territori che hanno intrapreso un percorso orientato al netto miglioramento qualitativo, dimostrando di saper competere con le più vocate zone olivicole d’Italia. È il caso del Lazio, che spicca come regione capofila per numero di etichette iscritte (47), davanti ad esempio all’Umbria, alla Puglia e alla Toscana che confermano comunque un’indiscussa qualità”.
“L’agroalimentare italiano, di cui l’olio extravergine è un prodotto di eccellenza – ha evidenziato il segretario generale di Unioncamere, Giuseppe Tripoli – sta avendo delle performance straordinarie soprattutto all’estero, con un export che solo lo scorso anno è aumentato del 7%. E può crescere ulteriormente. Le Camere di Commercio stanno preparando le aziende che hanno le carte in regola per esportare ma che ancora non lo fanno, ad andare sui mercati esteri. Inoltre il cibo di qualità, insieme alle città storiche e alle opere d’arte, è un fattore importante di attrazione turistica per l’Italia. Per questo le aziende selezionate dal premio Ercole Olivario entreranno a far parte delle iniziative che stiamo mettendo a punto per fare crescere la presenza turistica, valorizzando i territori italiani e le loro eccellenze produttive”.
I vincitori della XXVI edizione dell’Ercole Olivario saranno presenti al Sol, il Salone internazionale dell’olio d’oliva extravergine di qualità in programma dal 15 al 18 aprile a Verona. Sono già in cantiere diverse iniziative sul mercato russo, a partire da quella fissata per il 7 giugno a Mosca, al fine di favorire la commercializzazione degli oli del concorso.
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