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Bisol: richiesta di Prosecco a 1 miliardo di bottiglie entro 15 anni
Nuova previsione dopo quella del 2006 che vedeva lo spumante di Valdobbiadene il più venduto al mondo
(AGRA) – Nel 2006 Gianluca Bisol, presidente dell’omonima cantina di Valdobbiadene, affermò tra lo stupore generale di media e addetti ai lavori che il Prosecco sarebbe diventato entro il 2020 lo spumante più venduto al mondo. Oggi prevede che entro 15 anni la richiesta del mercato mondiale arriverà al miliardo di bottiglie.
“In realtà ero stato sin troppo cauto – sottolinea Gianluca Bisol – dal momento che alla leadership mondiale siamo arrivati con anni di anticipo rispetto alla mia previsione. E ora, sulla base delle mie esperienze e della conoscenza dei mercati internazionali (solo quest’anno ho visitato oltre 20 Paesi) alzo la posta e dico che entro i prossimi 15 anni la domanda di Prosecco nel mondo sarà di circa un miliardo di bottiglie e quindi dovremo decidere se e come attivarci per poter soddisfare la richiesta”.
Bisol pone quindi le basi per il raggiungimento dell’ambizioso traguardo: “Attualmente sono circa 28mila gli ettari destinati alla produzione di Prosecco ma se dovessimo decidere di accontentare le richieste del mercato nel prossimo futuro dovremmo raggiungere i 60mila ettari. Sempre senza abbassare lo standard qualitativo, anzi con una continua crescita dello stesso soprattutto sul territorio più vocato, vale a dire le alte colline di Valdobbiadene. Un modello in tal senso è quello costituito dal Bordeaux, con circa 60mila ettari e una stratificazione nella proposta che riesce a coprire tutte le esigenze delle diverse tipologie di consumatore”.
A proposito di qualità, è di questi giorni la notizia che la prestigiosa rivista americana Wine Enthusiast ha attribuito il punteggio di 94/100 al Private Cartizze Bisol, ponendolo ai vertici della produzione spumantistica internazionale. È inoltre arrivata la conferma della stella Michelin per il ristorante di Venissa, la Tenuta gestita dal 28enne Matteo Bisol sull’isola di Mazzorbo, nell’arcipelago della Venezia Nativa. Un riconoscimento importante tenendo conto che la quinta conferma consecutiva della stella Michelin arriva dopo che nel 2015 Venissa ha deciso di non aver un singolo chef ma un laboratorio di quattro giovani talenti che lavorano insieme per interpretare al meglio gli ingredienti della Venezia Nativa: Sabina Joksimovic (Serbia, 26 anni, antipasti), Andrea Asoli (Roma, 25 anni, primi piatti), Michelangelo Doria (Martinafranca, 46 anni, secondi piatti) e Serena Baiano (Napoli, 25 anni, dolci).
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