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A Treviso un museo con 50.000 manifesti storici
Consultabili grazie a un meccanismo mutuato dai sistemi di gestione dei grandi player mondiali del commercio
(AGRA) – Sarà inaugurato il prossimo 5 dicembre il “Grande Totem”, cuore tecnologico del nuovo Museo Nazionale Collezione Salce di Treviso che raccoglie quasi 50.000 manifesti storici. Richiamandone uno il totem raggiunge in tempo reale il microchip abbinato al manifesto selezionato rendendolo disponibile per la consultazione. Un sistema, modellato appositamente per le particolarissime esigenze del nuovo Museo e mutuato dai sistemi di gestione dei grandi player mondiali del commercio.
I manifesti sono nati per vivere lo stretto spazio di una campagna pubblicitaria e non sono certo pensati per durare nei secoli (nella collezione ci sono anche reclame che risalgono al Settecento). Sono oggetti estremamente fragili, quindi, che richiedono condizioni precise per poter sopravvivere al loro breve destino. Di qui la creazione, per il nuovo Museo Nazionale, del “Grande Totem” all’interno dell’ex Chiesa medievale di Santa Margherita. Un fortino in cemento armato, studiato per resistere anche nel caso di un terremoto che facesse crollare la chiesa. All’interno 200 grandi cassoni metallici, montati su tre colonne alte due piani, conservano, distesi, i preziosi, antichi manifesti. Individuato il manifesto richiesto, il sistema robotizzato muove l’intero sistema di cassoni sino a condurre al punto di consegna l’affiche richiesta.
L’ambiente di conservazione e consultazione è controllato per temperatura, umidità, polveri aeree, luce. All’interno del Grande Totem è pronto anche il Laboratorio di Restauro che si prende quotidianamente cura di questo immenso, fragilissimo mondo di carta. I progettisti hanno riservato particolare attenzione anche al pericolo fuoco: in caso di incendio, infatti, entrano automaticamente in funzione le apparecchiature che saturano il Totem con azoto e argon, gas capaci di annullare il focolaio. Sulla parte alta del Totem, praticamente al piano superiore dove ci sono gli uffici di gestione del Museo, c’è un’area espositiva multifunzionale di circa 450 metri quadrati.
Alcuni dei manifesti presenti nel Museo Salce sono inseriti nel libro “Le bevande immaginate”, curato da Nestore Venturini e pubblicato da Agra, che riporta le riproduzioni di manifesti d’autore attraverso cui per oltre un secolo sono state pubblicizzate le bevande. Diverse centinaia di immagini a colori che si susseguono cronologicamente, le stesse con cui autori come Achille Beltrame, Gino Boccasile, Leonetto Cappiello, Fortunato Depero, Marcello Dudovich e molti altri artisti hanno illuminato le strade e le piazze di mezzo mondo dal 1840 al 1950.
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