You have no items in your cart.
A Donatella Cinelli Colombini il Premio Minerva 2015
Primo riconoscimento italiano dedicato alle donne sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica
(AGRA) – Il 26 novembre scorso, nella Sala della Protomoteca in Campidoglio, a Roma, Donatella Cinelli Colombini, vignaiola di Montalcino, ha ricevuto il Premio Minerva Anna Maria Mammoliti, il primo riconoscimento italiano dedicato alle donne sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica.
Giunto alla XXVI edizione, il premio fu ideato da Anna Maria Mammoliti, fondatrice del mensile Minerva e del Club delle Donne, un’associazione che mira alla valorizzazione della qualità del lavoro femminile in tutti i campi del sapere. Il Premio Minerva ha per simbolo una spilla in oro e pietre preziose appositamente disegnata da Renato Guttuso e dal 1983 è attribuito ogni anno a donne che si siano distinte nei vari campi del sapere e che, simbolicamente, rappresentano esemplari modelli femminili per le loro capacità professionali e per i valori positivi di cui sono portatrici.
La lista delle vincitrici delle passate edizioni è di altissimo profilo: Simone Veil, Camilla Cederna, Elda Pucci, Diane Fainstein (sindaco di San Francisco), Nilde Iotti, Olga Villa, Margherita Hack, Paola Levi Montalcini (pittrice), Vasso Papandreu, Wanda Rutkiewic (prima donna a scalare l’Everest), Elena Bonner Sacharova, Helen Hancock (presidente Cpd dell’Ibm), Kazimira Pruskiene (ex primo ministro lituano), Emma Bonino, Barbara Spinelli, Susanna Agnelli, Tullia Zevi, Lubna Al-Qasimi (ministro del Bilancio e della pianificazione degli Emirati Arabi Uniti).
Per Donatella Cinelli Colombini il Premio Minerva è arrivato inaspettato perché raramente una vignaiola accede a riconoscimenti di questa importanza, più spesso destinati a personalità della cultura e della politica. Le cantine del Casato Prime Donne a Montalcino e la Fattoria del Colle a Trequanda sono le prime in Italia con un organico interamente femminile, quasi una bandiera per le pari opportunità nel vino.
Nel corso della cerimonia a Donatella Cinelli Colombini è stato chiesto cosa rende diversa un’azienda produttrice di vino al femminile e lei ha risposto che “le cantine delle Donne del vino somigliano a orchestre jazz mentre quelle degli uomini a orchestre sinfoniche. Per questo le aziende in rosa, che sono circa il 30% in Italia, hanno retto meglio alla crisi, perché sono più flessibili e con potere più decentrato e collettivo. Le donne hanno spesso una laurea in tasca e una buona capacità nel marketing e nella comunicazione, qualità particolarmente importanti nelle imprese che arrivano sul mercato con il proprio marchio. La sfida attuale è quella di valorizzarle di più”.
(riproduzione riservata)