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Caporalato: circolare Inps disciplina l’inquadramento previdenziale agricolo di oltre 20mila operai
Ai fini del pagamento contributivo ha rilevanza l’attività del lavoratore a prescindere dalla qualifica di assunzione o dall’inquadramento
(AGRA) – Con la circolare Inps n. 56 del 23 aprile 2020 tra i 20mila e i 25mila operai agricoli potranno accedere all’inquadramento previdenziale agricolo, finora negato. La norma attesta che ciò che ha rilevanza ai fini del pagamento contributivo è l’attività del lavoratore a prescindere dalla qualifica di assunzione o dall’inquadramento del datore di lavoro.
La nuova circolare emanata dall’Inps – spiega Stefano Mantegazza, segretario generale della Uila-Uil – va a sanare la condizione di “molti braccianti sfruttati, i lavoratori più a rischio, reclutati da false cooperative senza terra, che oltre al danno del basso salario e dello sfruttamento, molto spesso subivano anche la beffa di vedersi cancellate le giornate di lavoro agricolo. Questo comportava la perdita dell’indennità di disoccupazione, degli assegni familiari e dei requisiti previdenziali utili per la pensione”.
“Grazie alle decisioni assunte dal ministero del Lavoro e dall’Inps che hanno eliminato questa condizione – ha aggiunto Mantegazza – sarà più facile oltretutto per chi ora lavora in nero o è vittima di caporalato denunciare la sua condizione di sfruttamento: come Uila ci siamo battuti perché questo problema, rinviato da anni, venisse affrontato e risolto. Gliene siamo grati a nome delle decine di migliaia di braccianti, che hanno sofferto e soffrono questa condizione”.
Intervenendo a una video conferenza stampa organizzata dalla Uila, il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, ha sottolineato che seppur partendo dalla regolarizzazione di un numero di lavoratori non particolarmente significativo, la circolare introduce una norma che varrà soprattutto per il futuro. Dal canto suo, la ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, ha dichiarato che il ministero del Lavoro ha intenzione di rendere più trasparente l’incrocio tra la domanda e l’offerta di lavoro in agricoltura. “Stiamo lavorando – ha aggiunto la ministra – affinché l’app della Regione Lazio per l’incrocio della domanda e l’offerta di lavoro possa essere applicata su tutto il territorio nazionale in brevissimo tempo”.
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