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Digital Markets e Digital Services Act: dalla Ue una rivoluzione per l’online
Nuove regole sulle piattaforme web per evitare abusi e posizioni dominanti sul mercato digitale
(AGRA) – Le norme sulle piattaforme digitali sono ferme alla direttiva sul commercio elettronico di oltre vent’anni fa, oggi anacronistica data l’evoluzione dei mercati online, mentre è cresciuta attenzione per i numerosi fenomeni abusivi sul mercato digitale (fake news, concentrazione di potere, utilizzo dei Big Data…). Per questo la Commissione Ue ha proposto una strategia digitale composta da una serie di atti normativi, fra cui il Digital Markets Act (DMA) e il Digital Services Act (DSA).
Il DMA è uno strumento normativo ex ante (a differenza dell’Antitrust che interviene ex post) che riguarderà soprattutto divieti o restrizioni nell’esecuzione di specifiche pratiche commerciali, oltre a rimedi ad hoc da applicare, caso per caso, ai Big dell’online (Large Online Platforms). Prevede quindi una serie di divieti e obblighi chiaramente definiti per evitare una serie di pratiche sleali quali:
- divieto di discriminazione a favore dei propri servizi;
- obbligo di garantire l’interoperabilità con la propria piattaforma ad altre piattaforme concorrenti;
- obbligo di condividere, nel rispetto delle norme sulla privacy, i dati forniti o generati attraverso le interazioni degli utenti commerciali e dei loro clienti sulla piattaforma dei Gatekeeper (imprese con un turnover annuo nell’Area Economica Europea uguale o superiore a 6,5 miliardi di euro negli ultimi 3 anni).
Per chi contravviene sono previste sanzioni fino al 10% del fatturato. Non solo: la violazione sistematica delle norme potrà portare all’applicazione di rimedi di natura straordinaria quali l’obbligo di cessione di parte degli asset aziendali.
Le novità che impattano di più sui Gatekeeper:
- le società individuate come Gatekeeper non potranno trattare i propri servizi in modo più favorevole nelle classifiche (Google è sotto indagine per questa pratica negli Usa e in Europa), né utilizzare i dati degli utenti commerciali per competere con loro (Amazon è indagata per questo);
- le aziende dovranno consentire agli utenti business di offrire gli stessi prodotti a prezzi e condizioni diverse da quelle della piattaforma (Amazon e Apple sono indagate per questo in Europa). Lo stesso problema è stato sollevato più volte dalle strutture alberghiere nei confronti di Booking;
- i Gatekeeper hanno inoltre l’obbligo di offrire condizioni eque agli utenti commerciali che utilizzano le loro piattaforme, come gli app store, oltre a garantire ai fornitori esterni l’accesso e l’interoperabilità all’hardware e al software utilizzato dalle aziende tecnologiche;
- i Gatekeeper devono fornire alle imprese che fanno pubblicità sulla piattaforma strumenti e informazioni necessarie per consentire ad inserzionisti ed editori di fare verifiche indipendenti dei messaggi pubblicitari ospitati dalla piattaforma.
La proposta di Regolamemto DMA è scaricabile dal link https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:52020PC0825&from=it
Il DSA ha l’obiettivo di:
- rafforzare la tutela dei diritti e delle libertà delle persone;
- proteggere meglio i consumatori e i loro diritti fondamentali online;
- istituire un quadro efficace e chiaro in materia di trasparenza e responsabilità delle piattaforme online;
- promuovere l’innovazione, la crescita e la competitività nel mercato unico.
La nuova normativa avrà un impatto importante sulle aziende: i colossi del web potrebbero andare incontro a sanzioni da centinaia di milioni di euro qualora, ad esempio, non rispettassero gli obblighi di controllo e rimozione di contenuti illeciti fissati dal Digital Services Act. Uno degli elementi chiave della proposta è l’introduzione di nuove regole in materia di pubblicità personalizzata online volte a garantire maggiore trasparenza per gli utenti, in particolare rispetto all’origine e alle ragioni della comparsa delle pubblicità che visualizzano.
La legge sui servizi digitali migliora notevolmente i meccanismi per la rimozione dei contenuti illegali e per la tutela dei diritti fondamentali degli utenti, compresa la libertà di parola. Crea inoltre un maggiore controllo pubblico sulle piattaforme online, specie su quelle che raggiungono oltre il 10% della popolazione dell’Ue.
Il DSA prevede:
- misure per contrastare beni, servizi o contenuti illeciti online, attraverso un meccanismo per consentire agli utenti di segnalare tali contenuti e alle piattaforme di collaborare con “segnalatori attendibili”;
- nuovi obblighi in materia di tracciabilità degli utenti commerciali nei mercati online per contribuire a identificare i venditori di beni illegali;
- garanzie efficaci per gli utenti, compresa la possibilità di contestare le decisioni delle piattaforme sulla moderazione dei contenuti;
- misure di trasparenza per le piattaforme online su vari aspetti, compresi gli algoritmi utilizzati per le raccomandazioni;
- obbligo per le piattaforme di grandi dimensioni di prevenire qualsiasi abuso dei loro sistemi adottando interventi basati sul rischio e sottoponendo le proprie attività di gestione del rischio ad audit indipendenti;
- accesso dei ricercatori ai dati chiave delle piattaforme più grandi per capire l’evoluzione dei rischi online;
- una struttura di vigilanza che rifletta la complessità dello spazio online: i Paesi dell’Ue svolgeranno il ruolo principale, sostenuti da un nuovo comitato europeo per i servizi digitali.
Per maggiori informazioni: https://ec.europa.eu/info/strategy/priorities-2019-2024/europe-fit-digital-age/digital-markets-act-ensuring-fair-and-open-digital-markets_it
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