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Il decalogo di Unaproa per il rilancio dell’ortofrutta
Inviato alla ministra Bellanova dopo l’apertura del tavolo ortofrutticolo, sintetizza le esigenze della filiera
(AGRA) – Dal tavolo ortofrutticolo nazionale dello scorso 22 ottobre erano emerse la necessità dell’adozione di un piano strategico nazionale per la logistica e della costituzione di gruppi di lavoro ad hoc per definire proposte su questioni specifiche.
Rispondendo alle sollecitazioni della ministra delle Politiche agricole alimentari e forestali, Teresa Bellanova, Unaproa le ha inviato un documento con le 10 tematiche specifiche su cui ritiene urgente intervenire per il rafforzamento e il rilancio del comparto.
“Si tratta di un primo contributo strettamente collegato alle esigenze delle nostre associate – precisa Felice Poli, legale rappresentante di Unaproa – sintetizzato in 10 punti che auspichiamo possano rappresentare le esigenze dei diversi attori della filiera. L’attivazione del tavolo ortofrutticolo è un’occasione per rilanciare concretamente e in modo costruttivo la filiera ortofrutticola, che non si mai fermata anche in tempo di lockdown e che non ha beneficiato di risorse finanziarie e vantaggi di diversa natura”.
Il decalogo in sintesi:
1) PRATICHE SLEALI IN AMBITO COMMERCIALE – Per mettere uno stop alla presenza di comportamenti commerciali penalizzanti da parte della GDO e DO nei confronti delle OP associate, chiediamo l’accelerazione del recepimento da parte dell’Italia della Direttiva Ue che vieta le pratiche commerciali sleali nella catena alimentare, contestualmente all’attivazione, a livello ministeriale, di un tavolo di confronto allo scopo di monitorare le regole di comportamento.
2) PLASTIC TAX – Riteniamo necessario attivare un percorso che preveda delle deroghe attuative della plastic tax per il comparto della frutta e verdura pronta per l’uso. Questa imposta, prevista a partire dal 1 gennaio 2021 – che si applica sui manufatti che hanno o sono destinati ad avere funzione di contenimento, protezione, manipolazione o consegna di merci o di prodotti alimentari – colpisce 2/3 della spesa a tavola delle famiglie e rischia di penalizzare a cascata l’intera filiera agroalimentare dove si concentra il 76% degli imballaggi in plastica.
3) ISTITUZIONE TAVOLO INTERMINISTERIALE PERMANENTE IN MATERIA FITOSANITARIA SULLE COLTURE ORTOFRUTTICOLE – Urgente attivazione a livello interministeriale di un tavolo di lavoro permanente in collaborazione con il servizio fitosanitario nazionale (con riunioni periodiche mensili) che sia in grado di (1) monitorare in tempo reale le diverse situazioni che si manifestano a livello nazionale in materia fitosanitaria e (2) individuare le soluzioni operative da attuare in tempi brevi. Il tutto al fine di ridurre ai minimi termini il lasso di tempo che intercorre tra il manifestarsi della situazione negativa e/o dell’emergenza fitosanitaria per talune produzioni ortofrutticole.
4) QUALIFICAZIONE DELLE OP – Riteniamo utile avviare un processo nazionale di qualificazione delle OP, collegato, ad esempio, all’incremento progressivo dei requisiti minimi di riconoscimento, anche in funzione della tipologia di prodotto commercializzato, prevedendo un sistema di premialità.
5) AIUTO FINANZIARIO NAZIONALE – Richiediamo che venga assunta una posizione politica netta nei confronti della Commissione in ordine alla proposta di definire un livello di aggregazione “nazionale”, anziché “regionale” come è attualmente, per il riconoscimento dell’AFN, e fare in modo di aumentare il limite di aggregazione regionale per la concessione dell’aiuto dal 20% al 35%.
6) ARMONIZZAZIONE DEI CONTROLLI – Riteniamo che sia necessaria un’armonizzazione delle procedure di controllo sia in materia di funzionamento delle OP sia in relazione alla corretta attuazione e rendicontazione dei Programmi Operativi, con la possibilità di affidare i controlli sui Programmi Operativi a un unico soggetto, garanzia di omogeneità di trattamento per tutte le OP ed AOP.
7) PROGETTI DI SVILUPPO E INNOVAZIONE: PROGETTI SPECIFICI PER IL RILANCIO DELLE FILIERE DI PRODOTTO e PIANO DI RICERCA E SPERIMENTAZIONE NEL COMPARTO ORTOFRUTTICOLO – Prevedere interventi mirati per le singole filiere di prodotto, che per loro natura presentano diverse criticità. Altresì è indispensabile l’attivazione di un piano di ricerca e sperimentazione. L’innovazione nel comparto ortofrutticolo riveste un ruolo essenziale che va favorito attraverso un contesto più organico nei rapporti tra il mondo della ricerca istituzionale e il mondo della produzione. Le OP e le AOP, in collaborazione con il CREA, sono titolate a svolgere un ruolo di primo piano riguardo la materia direttamente collegato alla Strategia Nazionale per il comparto ortofrutticolo.
8) PIANO NAZIONALE PER L’INTERNAZIONALIZZAZIONE – Mai come adesso occorre porre una attenzione costante all’internazionalizzazione perché i mercati interni (nazionale e comunitario) sono pressoché saturi e soggetti ad una concorrenza sempre più agguerrita. La politica adottata dall’Unione europea ha sicuramente influito per la definizione di accordi di libero scambio tesi all’eliminazione delle barriere tariffarie e non. Tuttavia è necessario che gli operatori siano in grado di rispondere alle opportunità che si manifestano. È indispensabile promuovere un Piano nazionale per l’internazionalizzazione del comparto ortofrutticolo, che possa fungere da fattore altamente trainante per il settore ortofrutticolo.
9) PROGETTO NAZIONALE DI VALORIZZAZIONE E CONSERVAZIONE DELLA BIODIVERSITÀ – Dovrebbe essere messo in campo a livello nazionale un Progetto con l’obiettivo di garantire più valore aggiunto ai prodotti e nel contempo verificare le interazioni delle attività agricole con la diversità biologica del territorio in grado di rendere minimo o trascurabile l’impatto di tali attività sugli agrosistemi, sugli ecosistemi e sulla loro biodiversità. Un Progetto strategico per lo sviluppo del sistema ortofrutticolo basato su “prodotti di qualità in territori di qualità” per uscire dalla logica delle “commodity” ed andare verso le “speciality”.
10) CATASTO FRUTTICOLO – A marzo del 2019 tutto il comparto ortofrutticolo aspettava le modalità di realizzazione e chi avrebbe dovuto costituirlo, così come lo stesso Mipaaf aveva promesso (era prevista l’emanazione di un decreto ministeriale entro tre mesi dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale). Vista l’importanza, si chiede l’immediata riattivazione degli adempimenti necessari alla sua realizzazione. In ogni caso riteniamo altresì auspicabile che tale strumento venga previsto anche per il comparto orticolo.
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