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Marketing dei Prodotti Tipici
25,00€
La convergenza delle attenzioni dei consumatori, delle imprese e delle istituzioni verso i prodotti tipici è uno dei fenomeni più rilevanti nell’evoluzione del panorama agroalimentare nazionale. Uno dei risvolti che più testimonia tale apprezzamento è la corsa ai riconoscimenti Dop e Igp, che da strumenti di tutela comunitari sono ora sempre più visti anche come strumenti di marketing, capaci di offrire una strategia di differenziazione alle imprese agroalimentari che intendono sfuggire a logiche competitive basate solo sul prezzo. A dispetto di tale finalità, le problematiche che insistono oggi nei sistemi di produzione certificata inducono però a pensare che si sia ancora lontani dall’aver raggiunto tale obiettivo.
Denis Pantini, coordinatore area Agricoltura e Industria Alimentare di Nomisma, presenta nella prima parte del libro il quadro di riferimento del tipico italiano, con particolare attenzione alle produzioni Dop e Igp per le quali oggi l’Italia, con 177 riconoscimenti, detiene il primato a livello europeo. Anche per quantità commercializzate, le Dop e le Igp distanziano quelle di altri Paesi. Tutto bene quindi? “No, c’è ancora molto da fare – precisa Pantini – perché se si entra più nel dettaglio ci si accorge che le 10 big Dop rappresentano l’85% del totale della produzione. Molte Dop e Igp, dopo il lungo iter per ottenere il riconoscimento, non vengono certificate in quanto non riescono ad ottenere sul mercato quel plus che dovrebbe dare il marchio di tutela che ne compensi almeno i costi. Attenzione: non sempre la Dop è la strada giusta per realizzare una valorizzazione del tipico. In alcuni casi, infatti, i marchi collettivi possono essere più adatti, almeno inizialmente; nulla vieta, poi, che una volta lanciato il marchio collettivo si possa lavorare per ottenere la certificazione”.
Nella seconda parte del libro Paolo Palomba, manager della distribuzione con numerose esperienze di valorizzazione del tipico maturate curando prima in Conad il lancio della linea Sapori & Dintorni, poi, come direttore commerciale di Sigma, il varo della marca premium Scelto, con oltre 60 referenze, mette in evidenza come negli ultimi anni, e non solo in Italia, in controtendenza con la crisi economica, sono le linee premium, e tra queste quelle dedicate ai prodotti tipici, a segnare le performance più interessanti. Il consumatore, in definitiva, è disponibile a spendere qualcosa in più a patto di trovare prodotti che lo soddisfino sia a livello sensoriale che emozionale. Il prodotto tipico, secondo Palomba, è una fondamentale opportunità di caratterizzazione dell’offerta alimentare di supermercati ed ipermercati. Sono sempre più numerose le sollecitazioni che le insegne italiane ricevono da retailer stranieri per poter importare dal distributore italiano non solo i prodotti tipici, ma l’intera gamma, la marca, e tutti i servizi collegati. Tale opportunità è gestibile con la massima efficacia in sinergia con le imprese di produzione. Per questo Palomba ha auspicato che tra distributori e produttori, messe da parte le comprensibili diffidenze, si apra un cantiere di lavoro con l’obiettivo di far crescere l’interesse intorno al tipico.
Il libro illustra poi con alcune case history le strategie della grande distribuzione nell’ambito della valorizzazione dei prodotti tipici.
Descrizione
La valorizzazione dei prodotti agroalimentari “del territorio”: criticità, prospettive e rapporti con la Grande Distribuzione
Informazioni aggiuntive
Peso | 0,5 kg |
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Dimensioni | 14,5 × 22 cm |
A cura di | Nomisma e Paolo Palomba |
Pagine |
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