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Ricerca Sda Bocconi sul cibo di domani
Evidenziati sette trend prevalenti tra le aziende del food & beverage presenti in Italia. Fondamentale il contenuto di servizio
(AGRA) – Le imprese del food & beverage che ottengono i migliori risultati economici sono quelle più attente ad aggiungere un forte contenuto di servizio ai loro prodotti. Lo evidenzia la ricerca “La servitizzazione nel Food & Beverage” di Guia Beatrice Pirotti, Massimiliano Bruni e Matteo Vizzaccaro di Sda Bocconi School of Management, basata sulla raccolta di dati e l’analisi delle performance delle imprese del settore negli ultimi 10 anni. Per ogni azienda sono stati individuati la crescita dei ricavi, delle quote di mercato e i differenziali di performance operativa e finanziaria rispetto ai singoli segmenti di appartenenza. Sono state così identificate alcune realtà del food & beverage e ne sono stati analizzati il business model e le scelte strategiche. Al fine di analizzare realtà comparabili, tenendo conto della dimensione media dei singoli segmenti (in generale compresa tra 50 e 300 milioni di euro) si è deciso di escludere dall’analisi le microimprese del settore e i giganti diversificati come Barilla e Ferrero, caratterizzati da dinamiche specifiche.
Le aziende campione sono di sette comparti: processed meat and seafood (Callipo, Bofrost), pasta, rice and noodles (Dr Schaer, La Molisana), bottled water (Acqua Sant’Anna Fonti di Vinadio), baked food (Dr Schaer, Morato Pane), processed food and vegetables (Bonduelle, Orogel, Mutti), diary (Latteria Merano, Arborea, Valsoia, Parmareggio), coffee (Caffè Vergnano).
In base alle sette tendenze individuate, il cibo di domani sarà:
1) facile da usare e adeguato a ogni singola occasione. Bonduelle produce carote a fiammifero a vapore, barbabietole a cubetti, insalata agita e gusta. Fruttagel ha pensato a un mix di vegetali che possono essere lessati nel forno a microonde. Morato propone un pane dolce per la mattina, le Bruschette per un pasto veloce, le Spuntinelle per le tartine dell’aperitivo, l’American Sandwich per i super farciti;
2) frutto di processi produttivi lunghi e naturali, ma dal momento della progettazione del prodotto al suo arrivo sul mercato passerà pochissimo tempo. Parmareggio ha introdotto prodotti premium invecchiati 30 o 40 mesi. Caffè Vergnano ha anticipato i concorrenti portando sul mercato le cialde compostabili;
3) co-creato dai consumatori. Acqua Sant’Anna Vinadio ha scelto sei nuovi gusti di tè benessere ascoltando l’opinione dei consumatori, andando anche in alcuni centri yoga per capire quale poteva essere il “gusto del benessere”. Bofrost periodicamente introduce ricette create dai consumatori;
4) il prodotto di una filiera sempre più integrata. Da 17 anni Mutti assegna il premio Pomodorino d’Oro con lo scopo di offrire un riconoscimento agli agricoltori impegnati nella ricerca dell’eccellenza qualitativa nella produzione del pomodoro. Inoltre, sempre Mutti ha ripreso la tradizione della cattedra ambulante in agricoltura dell’Italia del XIX secolo, lavorando con i suoi agronomi ed esperti a fianco del coltivatore;
5) prodotto da imprese sempre più focalizzate, anziché da grandi conglomerati. Dr Schaer si presenta come specialista in prodotti senza glutine. Arborea non tratta altro che latte e suoi derivati.
6) comunicato attraverso informazioni su provenienza, tracciabilità e territorio. La Molisana rassicura il consumatore attraverso le informazioni sulla provenienza degli ingredienti. Callipo utilizza il sito internet per consentire di risalire all’origine, alla tracciabilità, alla provenienza del prodotto.
7) prodotto da imprese che sanno coniugare strategia a lungo termine e imprenditorialità. Balocco, in cui il marchio dell’azienda coincide con quello della famiglia che ne è alla guida e che l’ha fondata, è una family company che sa guardare al futuro ma che nello stesso tempo mantiene vivo il rapporto con le sue origini e con lo spirito imprenditoriale del fondatore.
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