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Vendite online: il piano di Carrefour sull’omnicanalità
Si dice che il tempo è denaro; in effetti l’espressione non corrisponde a realtà. Il denaro può essere perso, poi guadagnato, mentre il tempo che si perde nessuno ce lo restituisce.
Il fattore tempo sta anche diventando l’elemento che sarà al centro della sfida tra i retailer, sia online sia fisici, per conquistare il consumatore. Consegne sempre più veloci, spesso entro poche ore dall’ordine e anche gratis…
Fino ad oggi i retailer fisici nel food, oltre ad arrivare in ritardo nelle vendite online, con scarsa fantasia hanno pensato semplicemente di replicare la formula di business che ha decretato il successo di Amazon & Co. Quindi hanno attivato propri siti per vendite online, magazzini per l’allestimento degli ordini e organizzato consegne a domicilio di quanto ordinato dai clienti: il risultato? Partita persa contro i big dell’online che per primi sono entrati nel mercato acquisendo negli anni un know-how e una gestione della logistica particolarmente sofisticata. Così, al di là di proclami e annunci, i distributori che sono scesi in campo nell’online hanno portato a casa scarsi risultati, per di più con alti costi di avviamento, mentre altri, forse con più realismo, piuttosto che ingaggiare una battaglia con i giganti dell’online hanno preferito scendere a patti diventandone fornitori. È questo il caso di Unes con Amazon e dell’inglese Morrison con Ocado.
Ma dov’è l’errore dei distributori fisici? Nel non essere riusciti a creare sinergie tra la loro rete di supermercati e ipermercati e le vendite online. Di questa clamorosa disattenzione si è reso conto Alexandre Bompard, arrivato recentemente alla testa di Carrefour. Bompard, che ha al suo attivo il salvataggio di Fnac, ha così riassunto i suoi obiettivi: “Dobbiamo consentire ai nostri clienti di effettuare la spesa ovunque e in qualsiasi momento, l’importante è che sia riconosciuto in ogni punto di contatto sia fisico che online”. Come prima decisione coerente con questo obiettivo Bompard, che punta a realizzare vendite online per 5 miliardi di euro l’anno entro il 2022 (oggi sono ferme a 1 miliardo), ha deciso la chiusura del sito Ooshop che sarà integrato in Carrefour.fr; da questo sito si può già oggi acquistare online con consegne in un’ora in alcune città, recarsi con la propria auto presso uno dei Carrefour Drive (alla rete già esistente entro il 2018 se ne aggiungeranno altri 180) e ritirare la merce precedentemente ordinata e, ultima novità, per evitare code alle casse e non perdere tempo per la spesa ci si può recare in un “Carrefour pieton” (Carrefour a piedi), punti di ritiro pedonali agganciati alla rete di prossimità ma con un assortimento da iper (finora ne sono stati aperti due). Ma la strategia omnichannel di Carrefour non si ferma qui. Per le transazioni e i pagamenti è stata adottata la tecnologia blockchain che consente la tracciabilità di tutte le operazioni di acquisto. Per facilitare i pagamenti con i device mobili è stato attivato il servizio Carrefour pay che consente in automatico anche sconti con la fidelity card e l’utilizzo di coupon promozionali. Infine, Carrefour si è associato a Marmiton e 750g, leader tra i siti gourmet e di cucina, creando Xperience Food Lab (vedi www.food-lab.fr), la prima piattaforma alimentare in grado di mettere in relazione i dati di 14 milioni di acquisti mensili con carta fedeltà Carrefour e i 15 milioni di visitatori unici dei due siti specializzati in cucina e gastronomia. In tal modo sarà possibile targettizzare meglio le campagne digitali indirizzando messaggi efficaci agli interessati e offrire un servizio anche ai principali brand alimentari.
Ultimo aspetto, non secondario, sono gli investimenti che Alexandre Bompard ha destinato al progetto omnichannel: oltre 2,8 miliardi di euro per i prossimi 5 anni.
Sergio Auricchio