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Vino patrimonio dell’umanità: parte la richiesta all’Unesco
L’iniziativa è di un gruppo di produttori che si riunirà il 27 gennaio a Terracina per lanciare la proposta
(AGRA) – La decisione della Commissione europea di consentire all’Irlanda di utilizzare etichette che equiparano il vino ai superalcolici ha spinto quattordici produttori vinicoli, affiancati da addetti ai lavori del settore provenienti da tutta Italia (e non solo), a riunirsi venerdì 27 gennaio all’hotel-ristorante “Centosedici” di Terracina, in provincia di Latina, con l’obiettivo di “far sì che l’Unesco riconosca la molecola dell’alcol etilico come patrimonio dell’umanità”. Proposito che suona come una provocazione, lanciato dal produttore piemontese Walter Massa, “Il re del Timorasso”.
“Terrorismo ingiustificato, il vino non può essere paragonato ai superalcolici”, secondo i produttori, che oltre a “una mortificazione storico-culturale” vedono dietro l’angolo “un concreto pericolo per la stabilità dell’intera filiera”.
Da qui la necessità di un incontro, una sorta di stati generali del vino, che vedrà tra i protagonisti lo stesso Massa, coadiuvato in particolare dall’imprenditore e divulgatore vinicolo terracinese Giovanni D’Andrea, meglio conosciuto come “John Wine”, e dal “gourmet” errante Pasquale Pace.
Parteciperanno all’evento, ribattezzato “I Magnum Della Merla / Canto primo”, cantine e aziende provenienti, oltre che dal Piemonte e dal Lazio, da Trentino, Friuli, Toscana, Liguria, Molise, Campania, Sicilia e Sardegna. E a dar loro manforte ci sarà pure un produttore francese.
“Ci riuniremo nel pomeriggio, ovviamente accompagnati da un bicchiere di buon vino”, spiega “John Wine”: “Dobbiamo fare il punto e decidere la strada migliore da intraprendere per far sentire la nostra voce in campo europeo, a partire dalla richiesta di candidare la molecola dell’alcol a patrimonio dell’umanità. Prima discuteremo tra noi, poi nel corso di una cena degustazione che partirà alle 21 illustreremo la nostra idea a chiunque fosse interessato a sostenerci. Al di là dell’iniziale intento provocatorio scaturito dal caos sull’etichettatura, la possibilità che l’Unesco accetti la nostra proposta potrebbe non sembrare alta, però ci crediamo davvero. Siamo convinti di avere delle chance”.
La cena-degustazione sarà accompagnata con i vini “della Merla” delle cantine presenti, rigorosamente in formato magnum.
Per maggiori informazioni: Giovanni D’Andrea 3927944941
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